Venerdì 19 aprile presso la sala teatro della Casa Circondariale Carmelo Magli” di Taranto ha avuto luogo la prova generale della rappresentazione “La scema” frutto del laboratorio teatrale che si è svolto nell’ambito del progetto rivolto alla rieducazione e formazione delle donne in stato di detenzione, avviato circa un anno fa e sostenuto dalla Fondazione Santo Versace. 

Luciana Delle Donne, fondatrice e presidente della cooperativa sociale Officina Creativa, ha introdotto il progetto teatrale insieme al Dottor Luciano Mellone, Direttore del Carcere, in rappresentanza della Fondazione era presente il Direttore Generale, Alessandra Corrias

Lo spettacolo “La Scema” scritto e interpretato dall’attrice Susi Rutigliano con la regia di Maurizio Sarubbi, Presidente della compagnia teatrale Artù che ha collaborato con entusiasmo al progetto, è un monologo brillante, al femminile, che è stato arricchito dall’intervento di 4 detenute. Lo spettacolo era già stato rappresentato negli Istituti penitenziari femminili di Trani, Bari e Lecce.  

Nell’ambito dell’ampliamento del progetto Made in Carcere finanziato dalla Fondazione Santo Versace nel carcere di Taranto, tra le varie attività previste vi era il laboratorio teatrale. Diverse sono state le detenute coinvolte che, sotto la guida paziente del regista Maurizio Sarubbi, hanno partecipato ad una riscrittura del testo e co-progettato la messa in scena

La prova generale ha riscosso molto successo e si è svolta in sicurezza grazie alla direzione del carcere, alla polizia penitenziaria, agli educatori e alle persone che hanno contribuito al risultato dell’evento; alla fine tanti applausi e tanta anche la commozione delle detenute che per qualche ora, sul palco, si sono sentite libere.  

Dopo lo spettacolo è stata organizzata una visita dei laboratori sartoriali allestiti con macchinari all’avanguardia donati dalla Fondazione Santo Versace e dove alcune delle donne in stato di detenzione, dopo un adeguato percorso formativo, oggi lavorano. Successivamente sono stati visitati gli spazi comuni abbelliti grazie alla pittura e decoro delle pareti, dei soffitti, delle porte e degli infissi, realizzati con diversi colori dalle detenute che hanno partecipato ad un laboratorio di armocromia e decorazione, le cui lezioni base sono state generosamente offerte dalla “colour designer” Marina de Lagarda. L’abbellimento e gli arredi delle stanze dedicate al lavoro, alla socialità, ai colloqui ed ai momenti di svago sono stati finanziati dalla Fondazione. Le detenute hanno apprezzato l’opportunità che è stata data loro in questi mesi, riconoscendo il valore delle attività rieducative e di formazione, la maggior parte di loro sono giovani donne, alcune mamme, che una volta terminata la pena desiderano tornare ad una vita normale e diversa. 

Foto: Officina Creativa – Made in Carcere