Inaugurato il progetto “Abbracci in Libertà”

“Abbracci in Libertà”: inaugurato all’interno della Casa di Reclusione Milano – Bollate il primo spazio a misura di bambino per gli incontri tra le madri detenute ed il loro figli

In occasione del mese dedicato alla Festa della Mamma, la Fondazione Santo Versace ha inaugurato, in un soleggiato pomeriggio di primavera, il progetto “Abbracci in Libertà”, nato per restituire dignità, bellezza e calore agli incontri tra le mamme detenute e i loro bambini. L’inaugurazione si è svolta nella Casa di Reclusione di Bollate, all’interno del reparto femminile, dove oggi sorge un’area verde e protetta dedicata all’infanzia e alla genitorialità che deve essere preservata anche in un contesto di detenzione.

L’iniziativa nasce dal cuore della Vice Presidente  fondatrice della Fondazione, Francesca De Stefano Versace. “Abbracci in Libertà” rappresenta molto più di un’area giochi. È un’oasi di relazione, intimità e bellezza, che rispecchia i valori fondanti dell’ente: Amore, Dignità, Solidarietà, Trasparenza, Concretezza.

«Ogni madre e ogni bambino meritano un luogo dove sentirsi a casa, anche nelle difficoltà. Con “Abbracci in Libertà” vogliamo offrire uno spazio che favorisca il legame affettivo e la serenità, anche all’interno di un contesto di reclusione. Questo progetto è il nostro abbraccio simbolico a chi vive nella fragilità, un gesto che speriamo possa ispirare una rete di solidarietà che si estenda oltre le mura del carcere.»

Affermano Santo Versace e Francesca De Stefano Versace.

Il progetto nasce dalla volontà di creare un ambiente dedicato agli incontri madre-figlio, che fino ad ora si svolgevano in spazi comuni condivisi con altri detenuti. Con “Abbracci in Libertà”, invece, le madri detenute possono vivere la propria maternità in un luogo sicuro, accogliente e a misura di bambino.

Il direttore del carcere, il Dott. Giorgio Leggieri, ha dichiarato: «Alla Casa di Reclusione di Bollate lavoriamo ogni giorno per costruire un carcere che sia sempre più a misura di persona, perché crediamo che la dignità del detenuto sia il primo passo per un reale reinserimento sociale. In questo percorso, le madri detenute rappresentano una priorità assoluta: sostenere la relazione con i loro figli significa offrire un’opportunità concreta di futuro, anche in un contesto difficile come quello della reclusione. Siamo orgogliosi di progetti come “Abbracci in Libertà”, che grazie al contributo di partner privati dimostrano come la sinergia tra pubblico e privato possa generare valore e bellezza. Ogni intervento che rende migliore il nostro istituto è motivo di orgoglio per tutti noi che ci lavoriamo con impegno e convinzione.»

L’iniziativa è stata realizzata anche grazie al contributo della Banca del Fucino.

A progettare lo spazio è stata Imge Duzgun, giovane architetta dello studio Ideas di Milano, con il progetto “Sentieri di Filastrocca”, selezionato attraverso una call to action dedicata ad architetti under 35.

A impreziosire ulteriormente il parco è “L’abbraccio”, l’opera donata dall’artista Giulia Caruso, che ha anche guidato le detenute nella realizzazione pittorica della “filastrocca dei valori” lungo il muro perimetrale.

«Donare un abbraccio in un luogo che chiede ascolto e bellezza è stato per me un gesto profondamente umano», ha dichiarato l’artista, sottolineando il valore simbolico e trasformativo dell’intervento artistico.

Il pomeriggio a Bollate è stato per tutti un momento di grande emozione, partecipazione ed empatia. Per la Fondazione Santo Versace, rappresenta il primo passo di un percorso più ampio, che ha l’obiettivo di portare “Abbracci in Libertà” anche in altri istituti penitenziari italiani.

Perché ogni bambino merita un’infanzia da custodire e ogni madre il diritto di vivere la maternità, in un luogo dove si possa vedere il cielo, non le sbarre.

Foto: Federico Caminiti

Santo Versace riceve il Dottorato Honoris Causa a Messina

Lo scorso12 maggio, l’Università degli Studi di Messina ha conferito al Presidente della Fondazione, Santo Versace, il Dottorato Honoris Causa in Economics, Management and Statistics, riconoscendo il valore di un percorso professionale e umano straordinario.

Durante la sua lectio magistralis, Santo Versace ha dedicato un momento profondo e sentito a uno dei temi più cari alla sua visione di vita: la restituzione. “Restituire – ha affermato – non è solo un gesto di generosità, ma un principio etico fondante per chi fa impresa. Sono convinto che ogni successo imprenditoriale comporti una responsabilità verso la società e il territorio da cui proviene, e che una parte del valore generato debba necessariamente essere restituito alla comunità, soprattutto a coloro che vivono situazioni di difficoltà e marginalità”.

Un passaggio emozionante del suo intervento è stato dedicato alla nascita della Fondazione Santo Versace, fondata nel 2021 insieme a sua moglie Francesca De Stefano Versace.

“È soprattutto grazie a mia moglie Francesca De Stefano Versace che questa visione etica si è tradotta in azioni concrete, strutturate e durature. Nel 2021 abbiamo dato vita alla Fondazione Santo Versace, che Francesca ha trasformato nel centro della sua vita, guidandola con passione, dedizione e sensibilità. Ama dire che questa Fondazione è “il figlio che non abbiamo avuto”, una metafora potente che esprime tutto il nostro impegno verso il futuro, la nostra eredità spirituale e sociale, fatta di cura, solidarietà e attenzione verso i più fragili.”

La Fondazione Santo Versace è orgogliosa di camminare accanto a lui, condividendo ogni giorno questa visione, fatta di cura, amore e solidarietà.

Foto: Federico Caminiti

Presentato alla Camera dei Deputati il progetto “La Cittadella dei Ragazzi”

Lunedì 7 aprile, a Roma, nella bellissima sala del Refettorio della Camera dei Deputati, si è svolto l’incontro organizzato dalla cooperativa sociale Piccolo Principe, attiva dal 2001 a Busto Arsizio, che negli ultimi anni ha iniziato una riflessione sulla necessità di sviluppare un approccio innovativo nella presa in carico di adolescenti con disagio psichico grave con l’obiettivo di creare un modello, che potesse offrire un servizio socio sanitario integrato capace di accogliere la quotidianità dei ragazzi più fragili, coinvolgendo la scuola, gli ospedali, la neuropsichiatria, la famiglia i servizi sociali ed i centri sportivi.

Durante la conferenza stampa, dal titolo “Quando la Cura Sposa la Bellezza”, è stato presentato il progetto “La Cittadella dei Ragazzi”.

Santo Versace, Presidente della Fondazione Santo Versace, ha partecipato all’evento insieme a Patrizia Corbo, Fondatrice della Cittadella dei Ragazzi e Arianna Alessi, Vicepresidente di OTB Foundation.

Questa iniziativa risponde a un’esigenza urgente e innovativa: creare un ambiente sicuro e accogliente per adolescenti che affrontano un profondo disagio esistenziale, offrendo loro strumenti concreti per prendersi cura di sé e costruire il proprio futuro.

La Cittadella dei Ragazzi si propone come risposta concreta a queste fragilità, spesso invisibili ma profonde: isolamento sociale, ritiro scolastico, autolesionismo, dipendenze, disturbi alimentari, depressione. Il progetto offre un percorso multidimensionale che integra cura psicologica, formazione, laboratori pratici, attività educative e creative, accompagnando i ragazzi verso una nuova consapevolezza di sé e del proprio valore.

Nel suo intervento, Santo Versace ha sottolineato l’urgenza e il significato profondo dell’iniziativa:

“Siamo orgogliosi di sostenere un progetto che rappresenta una vera e propria speranza per il futuro dei giovani più fragili. La Cittadella dei Ragazzi non solo è un luogo di cura, ma un’opportunità concreta di crescita e riscatto. Grazie ad un sistema integrato che unisce supporto psicologico, formazione e attività pratiche, i ragazzi non solo affrontano le difficoltà del presente, ma imparano a costruire il loro futuro. È un impegno che va oltre il semplice aiuto; mira a seminare fiducia e a offrire strumenti tangibili per un cammino di vita ricco di nuove possibilità.”

Santo Versace riceve la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Gestionale

Lo scorso 10 marzo, a Cosenza, nell’Aula Magna dell’Unical, alla presenza delle autorità accademiche, di tantissimi studenti, familiari ed ospiti, l’Università della Calabria ha conferito al nostro Presidente, Santo Versace, la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Gestionale.

Nella sua Lectio Magistralis, in occasione dell’onorificenza, ha parlato anche della Fondazione dedicandole queste meravigliose parole:

“Nel 2021, io e Francesca abbiamo fondato la Fondazione Santo Versace. Lei dice sempre che la Fondazione è il figlio che non abbiamo avuto, ed è così che la sentiamo: una creatura nata dall’amore, dalla voglia di lasciare qualcosa di buono, di utile, di concreto. La Fondazione lavora su più fronti, ma il filo conduttore è sempre lo stesso: ridare dignità alle persone.

E se c’è una cosa che mi ha insegnato la vita, è che non bisogna mai smettere di credere nel bene. Perché, anche nelle situazioni più difficili, anche quando tutto sembra perso, c’è sempre un sorriso da accendere, una speranza da coltivare, una vita da cambiare.”

Rivolgendosi ai numerosi studenti presenti ha aggiunto: “Abbiate il coraggio di sognare e la determinazione di realizzare”.

Congratulazioni al nostro Presidente! Siamo orgogliosi di camminare al suo fianco, condividendo i suoi valori e la sua visione.

Foto: Federico Caminiti

Conferenza stampa di presentazione del progetto “Ragazzi AL CENTRO”

Mercoledì 4 dicembre i nostri Fondatori sono intervenuti alla Conferenza stampa di presentazione del progetto “Ragazzi al Centro”, ideato dalla onlus Piccolo Principe e cofinanziato dalla Fondazione Santo Versace assieme all’impresa sociale “Con i Bambini” ed all’azienda Dolce&Gabbana.

Nella magnifica cornice della sede di “Con i Bambini” in via del Corso a Roma,  Santo Versace e Francesca De Stefano Versace assieme ai Presidenti di Piccolo Principe e “Con i bambini” Patrizia Corbo e Marco Rossi Doria, hanno illustrato le peculiarità e l’impegno profuso da tutte le realtà coinvolte per la realizzazione di questo innovativo progetto, rivolto a ragazzi con disagio psico-sociale dai 13 ai 18 anni ed attuato a San Vittore Olona (VA), all’interno del bellissimo spazio della “Cittadella dei Ragazzi” e del complesso storico di Casa Luzzati, messo a disposizione dalla Fondazione Minoprio.

L’obiettivo principale del progetto è quello di prevenire e contrastare l’abbandono scolastico e donare sostegno a ragazzi e famiglie che vivono un difficile contesto psicosociale, promuovendo il benessere psico-fisico dei giovani, favorendo la loro inclusione sociale ma con il fermo proposito di tenere i minori in famiglia. Attraverso laboratori creativi, attività sportive e percorsi di sostegno scolastico, i partecipanti acquisiranno competenze digitali, scientifiche, artistiche e relazionali che consentiranno loro una crescita ed una realizzazione personale.

Come sottolineato anche dai Fondatori: “felici di contribuire a questo progetto che: mette i ragazzi più fragili al centro di un sistema di aiuto integrato, in cui il sostegno psicologico si intreccia con attività pratiche e formative, creando percorsi che non solo curano le ferite del presente, ma costruiscono le basi per un futuro ricco di fiducia e possibilità”.

Foto: Federico Caminiti

Il tuo 5X1000 alla Fondazione Santo Versace

La Fondazione Santo Versace è nata da un atto d’amore e dal desiderio dei suoi fondatori, Santo Versace e la moglie Francesca De Stefano Versace, di aiutare le persone che vivono in condizioni di fragilità e di disuguaglianza sociale.

La Fondazione aiuta concretamente i più fragili, le persone socialmente più svantaggiate e in difficoltà, spesso invisibili, attraverso l’erogazione di denaro, beni e servizi, sostenendo e promuovendo gli interventi ed i progetti di enti non profit che si occupano di empowerment femminile, inclusione sociale, contrasto alla povertà, educazione e formazione.

La visione che guida il nostro operato si basa due aspetti fondamentali:

  • Mettere al centro la persona e la sua dignità: tutti i progetti che la Fondazione sostiene non si limitano ad aiutare i più fragili con un sostegno concreto, ma ci mettiamo accanto a loro, in ascolto, favorendo un processo di rinascita e di recupero della loro dignità e della loro vita.

  • Fare rete tra diverse realtà per aiutare sempre più persone: il nostro obiettivo è creare una rete della solidarietà, composta da enti, istituzioni, imprese e donatori che collaborino tra loro per il bene comune favorendo il rispetto della dignità di tutti gli esseri umani, ovunque. È lavorando tutti insieme che si possono raggiungere risultati sempre migliori.

I progetti attualmente sostenuti dalla Fondazione vanno in questa direzione, ne sono alcuni esempi il supporto del lavoro di persone con importanti vulnerabilità o emarginate, come le persone in stato di detenzione; il sostegno al recupero di giovani affetti da dipendenze e da gravi disagi psicosociali puntando anche sulla formazione, punto fondamentale per permettere loro di riacquistare fiducia in sé stessi e di pensare al futuro. Fin dall’inizio, infatti, la Fondazione si è posta in ascolto del disagio giovanile, un fenomeno sempre più diffuso.

Sostenere la nostra visione di come migliorare la solidarietà e l’aiuto ai più fragili è possibile. Come? Con un gesto gratuito come la destinazione del tuo il 5×1000 alla Fondazione Santo Versace Ente filantropico per sostenerne attivamente le attività e i progetti.

Il 5X1000 è una quota dell’IRPEF che lo Stato ripartisce su indicazione dei cittadini-contribuenti al momento della dichiarazione dei redditi e destinata anche agli enti del terzo settore iscritti agli elenchi dell’Agenzia delle Entrate.

Si tratta di un gesto semplice ma che può fare una grande differenza.

Per effettuare la scelta basta firmare nel riquadro “sostegno degli Enti del Terzo Settore” e indicare il codice fiscale 96510220583 nello spazio sotto la firma.

Facendolo, ci aiuterai a portare avanti la nostra missione e la nostra visione per una solidarietà diversa, accanto ai più fragili e che, tramite una rete sempre più fitta e strutturata, potrà aiutare sempre più persone.

Una serata speciale

Il 7 giugno scorso i nostri Fondatori Santo Versace e Francesca De Stefano Versace sono stati i protagonisti di un evento speciale organizzato da Nicoletta Gianni nell’incantevole cornice dell’Hotel Splendide Royal di Lugano.

Durante la serata il Presidente Santo Versace ha presentato insieme a Paola Jacobbi l’autobiografia “Fratelli: una famiglia italiana” e la Vice Presidente Francesca De Stefano Versace ha raccontato l’attività e i progetti sostenuti dalla Fondazione Santo Versace.

“Io e Santo non abbiamo avuto bambini, ma abbiamo immaginato di averne tantissimi e soprattutto di far nascere qualcosa che continuasse nel nostro amore. La Fondazione è questo per noi, io me ne occupo completamente insieme a Santo e al nostro direttore Alessandra Corrias. La Fondazione ripercorre quella che è l’idea di Santo: fare sistema. Scegliamo di volta in volta delle Fondazioni per noi virtuose e potenziamo dei progetti già in essere o ne inventiamo di nuovi insieme a loro. La nostra Fondazione si occupa di stare accanto ai più fragili e di accompagnarli.” Ha raccontato la nostra Vice Presidente durante l’evento.

Al termine della presentazione è seguita una cena durante la quale i Fondatori si sono intrattenuti con gli ospiti. Numerose le persone che hanno preso parte all’evento, per la Fondazione sono intervenute: Valentina Adornato, Consigliere di Amministrazione e Alessandra Corrias, Direttore Generale.

Foto: Federico Caminiti

Presentazioni in Puglia

Il 20 e 21 maggio il nostro Presidente e Fondatore Santo Versace si è recato in Puglia per due giorni ricchi di appuntamenti.

Lunedì sera nella splendida cornice del Circolo della Vela di Bari ha presentato la sua autobiografia “Fratelli. Una famiglia italiana”. Dopo aver ripercorso la sua straordinaria storia imprenditoriale, si è soffermato sull’attività filantropica della Fondazione – costituita insieme a sua moglie Francesca De Stefano Versace – per sostenere e aiutare le persone che vivono in condizioni di fragilità e di disuguaglianza sociale. Nel suo intervento, il Presidente ha citato alcuni degli enti supportati dalla Fondazione, tra i quali Nuovi Orizzonti, l’Associazione Pace in Terra di don Aldo Buonaiuto, la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti ed il sostegno al progetto Made in Carcere che si realizza all’interno delle carceri pugliesi di Bari, Lecce, Trani e Taranto.

Martedì è stato protagonista di un momento di formazione e dialogo con gli studenti dell’Università LUM, dove ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “La famiglia, l’impresa, la crescita”. In conclusione della lectio gli è stato conferito il Sigillo Accademico. L’intervento, al quale ha partecipato il Presidente del Consiglio di Amministrazione della LUM Emanuele Degennaro, è stato moderato dal giornalista Vito Marinelli e introdotto da Antonello Garzoni, Rettore della LUM ed Economista Aziendale e da Pasquale Lettieri, critico d’arte.

La giornata si è conclusa nel suggestivo Monastero di Colonna a Trani dove si è svolta l’ultima presentazione del libro moderata da Emilia Cosentino.

I diritti d’autore dell’autobiografia sono devoluti interamente ai progetti sostenuti dalla Fondazione Santo Versace.

Foto: Gerti Ibra

Casa della Mamma Ets

Grazie al 5X1000 relativo al 2022, la Fondazione Santo Versace ha supportato Casa della Mamma Ets, che si occupa di giovani mamme in difficoltà, attraverso la donazione di alcuni complementi di arredo necessari per le esigenze quotidiane della casa e per rendere gli ambienti più gradevoli.  

Casa della Mamma nasce il 22 maggio del 1969 a Roma ed è la prima struttura residenziale nel Lazio per i nuclei mamma-bambino che accoglie giovani mamme gestanti o con i loro bambini in un contesto protetto, con l’obiettivo di aiutarle a far crescere con responsabilità e autonomia i propri figli. La struttura opera in collaborazione con i servizi sociali del Comune e con il Tribunale per i Minorenni. 

Le giovani mamme accolte provengono da situazioni di difficoltà di vario genere: violenza familiare, abbandono, assenza della figura co-genitoriale. L’età delle ragazze va da 15 a 23 anni con bambini fino a 6 anni. La durata della permanenza, che generalmente si attesta intorno ai due anni, viene decisa dal Tribunale.  

L’accompagnamento educativo degli operatori permette non solo lo sviluppo e il rafforzamento delle capacità genitoriali, ma anche l’assunzione di responsabilità degli impegni lavorativi, della gestione della casa, della convivenza, del rispetto delle regole comuni.  

Casa della Mamma ha elaborato anche dei percorsi di semiautonomia per seguire le ragazze dimesse dalla casa-famiglia in appartamenti dedicati dove gli educatori continuano ad affiancare il nucleo mamma-bambino per supportare la mamma nell’apprendere come conciliare il lavoro domestico e la maternità con gli impegni lavorativi. Per aiutarle nell’inserimento lavorativo sono stati avviati due progetti: Bed & Breakfast della Mamma, un’impresa sociale per dare la possibilità alle ragazze di crescere e formarsi nell’ambito del turismo; Cuci e Scuci, la sartoria di Casa della Mamma, che intende offrire loro un percorso di formazione professionale.  

È possibile supportare l’impegno della Fondazione Santo Versace accanto ai più fragili anche attraverso il 5X1000, inserendo il codice fiscale C.F. 96510220583 nella dichiarazione dei redditi. 

La quota del 5X1000 che i cittadini scelgono di destinare alla Fondazione Santo Versace è interamente devoluta ai progetti sostenuti

Foto: Shutterstock 

Visita al carcere di Taranto

Venerdì 19 aprile presso la sala teatro della Casa Circondariale Carmelo Magli” di Taranto ha avuto luogo la prova generale della rappresentazione “La scema” frutto del laboratorio teatrale che si è svolto nell’ambito del progetto rivolto alla rieducazione e formazione delle donne in stato di detenzione, avviato circa un anno fa e sostenuto dalla Fondazione Santo Versace. 

Luciana Delle Donne, fondatrice e presidente della cooperativa sociale Officina Creativa, ha introdotto il progetto teatrale insieme al Dottor Luciano Mellone, Direttore del Carcere, in rappresentanza della Fondazione era presente il Direttore Generale, Alessandra Corrias

Lo spettacolo “La Scema” scritto e interpretato dall’attrice Susi Rutigliano con la regia di Maurizio Sarubbi, Presidente della compagnia teatrale Artù che ha collaborato con entusiasmo al progetto, è un monologo brillante, al femminile, che è stato arricchito dall’intervento di 4 detenute. Lo spettacolo era già stato rappresentato negli Istituti penitenziari femminili di Trani, Bari e Lecce.  

Nell’ambito dell’ampliamento del progetto Made in Carcere finanziato dalla Fondazione Santo Versace nel carcere di Taranto, tra le varie attività previste vi era il laboratorio teatrale. Diverse sono state le detenute coinvolte che, sotto la guida paziente del regista Maurizio Sarubbi, hanno partecipato ad una riscrittura del testo e co-progettato la messa in scena

La prova generale ha riscosso molto successo e si è svolta in sicurezza grazie alla direzione del carcere, alla polizia penitenziaria, agli educatori e alle persone che hanno contribuito al risultato dell’evento; alla fine tanti applausi e tanta anche la commozione delle detenute che per qualche ora, sul palco, si sono sentite libere.  

Dopo lo spettacolo è stata organizzata una visita dei laboratori sartoriali allestiti con macchinari all’avanguardia donati dalla Fondazione Santo Versace e dove alcune delle donne in stato di detenzione, dopo un adeguato percorso formativo, oggi lavorano. Successivamente sono stati visitati gli spazi comuni abbelliti grazie alla pittura e decoro delle pareti, dei soffitti, delle porte e degli infissi, realizzati con diversi colori dalle detenute che hanno partecipato ad un laboratorio di armocromia e decorazione, le cui lezioni base sono state generosamente offerte dalla “colour designer” Marina de Lagarda. L’abbellimento e gli arredi delle stanze dedicate al lavoro, alla socialità, ai colloqui ed ai momenti di svago sono stati finanziati dalla Fondazione. Le detenute hanno apprezzato l’opportunità che è stata data loro in questi mesi, riconoscendo il valore delle attività rieducative e di formazione, la maggior parte di loro sono giovani donne, alcune mamme, che una volta terminata la pena desiderano tornare ad una vita normale e diversa. 

Foto: Officina Creativa – Made in Carcere