La storia di A. è stata gentilmente concessa da Officina Creativa e racchiude l’essenza di Made in Carcere, un progetto di rieducazione che vuole restituire una seconda opportunità alle persone in stato di detenzione.
A., italiana, 29 anni, condannata a sei anni, in carcere da tre anni e sei mesi. Ha lavorato per Made in Carcere 6 mesi ed era bravissima alla taglia e cuci.
“Sono stata tossicodipendente per dieci anni, la prigione è stata la mia fortuna. Forse avrei fatto una brutta fine.
L’altra mia grande fortuna è stata potere lavorare in sartoria. Non è facile entrare. Mi hanno accettata oltre tre anni dopo la mia prima richiesta.
Le detenute sono tante, i posti a disposizione pochi ed è un privilegio molto ambito. È comprensibile, quando ci si siede alla macchina da cucire è un po’ come evadere perché quasi non ci si rende più conto di essere in carcere.
Io sto pagando la mia pena facendo un lavoro normale e di sera mi sento stanca e soddisfatta di quello che ho fatto. E non si tratta solo di avere cucito delle borse. Sono incarcerata da tanto tempo e riesco a capire i problemi che vedo nelle nuove detenute.
Un momento di debolezza, uno scatto di impulsività… ci sono passata e so che cosa hanno bisogno di sentirsi dire.
A volte mi stupisco di come sono diventata paziente e disponibile. Il laboratorio mi ha aiutata molto a maturare, qua ognuna deve essere responsabile del proprio operato e anche di quello delle compagne. Se una lavora male pregiudica il risultato collettivo, allora le altre le insegnano quello che non sa fare oppure cercano di tirarle su il morale. E lo spirito di gruppo cresce.
Fuori dal laboratorio non è la stessa cosa.
Rimanendo rinchiuse 22 ore al giorno in cella ci si incattivisce. Se tutte le detenute avessero l’opportunità che abbiamo noi, il carcere sarebbe veramente un posto di rieducazione. Abbiamo sbagliato, possiamo cambiare e migliorarci.
Nella vita tutti fanno degli errori, l’importante è che almeno servano ad imparare. Io sono stata la pecora nera della famiglia, adesso sto provando a recuperare il rapporto con mio padre e a fare ammenda con tutte le persone che ho fatto soffrire.”
Intervista realizzata da Enzo Del Verme.