Il 12 febbraio la Fondazione Santo Versace è stata partner di un evento emozionante, a scopo benefico, organizzato dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti presieduta da Arnoldo Mosca Mondadori, in una cornice meravigliosa, quella del Teatro alla Scala, tutto esaurito per l’occasione.

«L’Orchestra del Mare – ha spiegato il Presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, Arnoldo Mosca Mondadori – cerca di trasformare ciò che viene ritenuto, come dice Papa Francesco, “scarto”, in armonia e speranza: barche destinate a essere rottamate, persone migranti che scappano dalla fame e dalla guerra, e infine persone detenute che trasformano questo legno in strumenti musicali. Sono grato alla Scala per aver dato voce a tutto questo».

Un concerto unico durante il quale i violoncellisti Mario Brunello e Giovanni Sollima, il violinista Sergej Krylov e i musicisti dell’Accademia dell’Annunciata diretta da Riccardo Doni hanno incantato il pubblico suonando gli strumenti ad arco realizzati dalle persone detenute nel carcere milanese di Opera, utilizzando il legno delle barche dei migranti. Il programma musicale ha spaziato dal Concerto Brandeburghese n.3 di Bach al “Violoncello Vibrez”, brano per due violoncelli composto da Giovanni Sollima.

Il primo concerto dell’Orchestra del Mare supporta “Metamorfosi”, progetto ideato dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti e sostenuto anche dalla Fondazione Santo Versace.

L’artista Mimmo Paladino ha offerto come scenografia la sua installazione de I Dormienti con un’immagine scenica che rievoca il dramma dei migranti naufragati. Lo scrittore Paolo Rumiz ha letto il commovente testo “La memoria del legno”, scritto appositamente per l’occasione. 

L’Orchestra si è esibita davanti a centinaia di cittadini milanesi, autorità, volti noti e amici della Fondazione accolti dai Fondatori Santo Versace e Francesca De Stefano Versace.

“È una grande gioia essere partner dell’evento Orchestra del Mare a sostegno del progetto Metamorfosi, che riguarda temi a noi molto cari quali la migrazione e la detenzione – hanno affermato Francesca De Stefano Versace e Santo Versace -. L’amore verso il prossimo in difficoltà e il rispetto della dignità di ogni essere umano sono valori che ci guidano e ci ispirano ogni giorno. Affidare il compito di trasformare il legno delle barche alle persone in stato di detenzione è uno straordinario messaggio di speranza e una concreta opportunità di formazione e rieducazione.”

Foto Federico Caminiti